Queens Museum of Art

Oggi sono stato nel Queens, uno dei cinque borough di New York insieme a Manhattan, Brooklyn, The Bronx e Staten Island. Per arrivarci ho preso la solita linea della subway (4/5/6) per arrivare a Grand Central e da lì ho preso la 7 in direzione Flushing Main Street.

Avrei dovuto trovarmi alle 2 con Armando al Queens Museum of Art, ma entrambi eravamo in ritardo. Io ho visto male le indicazioni su Google Maps e son sceso al capolinea. Una volta uscito dalla stazione mi è venuto il dubbio se mi trovassi ancora a New York o se fossi arrivato per sbaglio a Pechino! C’erano solo cinesi, negozi cinesi, pubblicità cinesi, eccetera. Più che a China Town! Ho cercato qualcuno a cui chiedere indicazioni, ma l’unico che circa capiva l’inglese, non aveva mai sentito nominare questo museo, che ho poi scoperto essere semplicemente alla fermata prima di questa, ovvero Mets – Willets Point, dove si trova per l’appunto lo stadio di baseball Citi Field, sede dei New York Mets, gli antagonisti dei New York Yankees.

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Tra parchi, negozi e ristoranti

Giorno dopo giorno sta diventando sempre più freddo, oggi è rimasto tutto il tempo tra gli 0°C e i 4°C nonostante il bel cielo limpido ed il sole (qualche giorno fa pioveva e c’erano 16°C, mistero!). Chissà se arriverà la neve prima che torno a casa? Probabilmente no visto che ora ho giacca e scarpe adatte.

Verso mezzogiorno sono uscito con Ivan, siamo andati a Zuccotti Park, dove ormai non c’è più nessuno di #OWS, se non quattro gatti con un cartello. Il parco è transennato, gli alberi hanno le lucine e c’è pure un albero di Natale.
Da qua siamo scesi verso Battery Park, da dove ho visto per la prima volta, seppur in lontananza, la Statua della Libertà. Chissà se faccio in tempo ad andarla a vedere con il ferry o se rimando alla prossima visita della Grande Mela? In queste ultime settimane ho altre priorità a dire il vero, devo ancora visitare una decina di mostre di fotografia e qualche museo (Storia Naturale, Metropolitan, Guggenheim, e magari tornare al MoMA).

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MoMA

Oggi pomeriggio avevo appuntamento con Vincent Cianni per un portfolio review e per chiedere un po’ di consigli. Sono arrivato al ICP con un po’ di anticipo e ho visto che stavano preparando per un vernissage di una mostra, poi mi ha chiamato Vincent per dirmi di raggiungerlo al MoMA (il famoso Museum of Modern Art di New York) che si trova a dieci isolati dal ICP perché aveva due biglietti d’ingresso e mi ha invitato ad entrare con lui, gentile!

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Hillstone

Oggi dopo scuola sono tornato a casa a mangiare perché Ivan mi ha detto che aveva finito prima del previsto e stasera c’era in programma la cena con i suoi amici (quello trovato per caso l’altra sera e altri due che sono qua in vacanza questa settimana). Il ristorante l’ha scelto Ivan, perché era già stato lì con un’amica.

L’Hillstone è un ristorante che si trova all’angolo della 53rd Street con la Lexington Avenue, all’interno di un palazzo dove c’è anche un Barnes & Noble, dove siamo andati a curiosare un po’ i libri per far passare il tempo visto che siamo arrivati con largo anticipo.

Gli amici di Ivan sono arrivati -chi più chi meno- in ritardo, ma nel frattempo abbiamo ascoltato un po’ di musica visto che in questo ristorante c’è musica jazz dal vivo, e abbiamo osservato i cuochi all’opera visto che cucinano dietro un bancone.

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Rockefeller Center Christmas Tree

Come quasi tutti i sabati mattina anche oggi non ho fatto nulla, l’idea era di fare la simulazione ma… quindi ho sistemato un po’ di cose al computer e risposto ad un po’ di mail, più che altro di iobloggo.com. Poi sono uscito a pranzo con Ivan al Burger King per stare leggeri (rispetto al Dallas, s’intende) perché stasera saremmo dovuti uscire a cena con dei suoi amici. Ivan poi è rientrato al Kolping e io mi son fermato al Barnes & Noble e son rimasto un’oretta a guardare i libri di fotografia con calma.

Rientrato al Kolping ho iniziato a fare la simulazione, che terminerò (in teoria) domattina. Poi più tardi siamo usciti a cena (l’amico di Ivan non s’è fatto sentire). Volevamo andare al Virgil’s BBQ ma non c’erano tavoli liberi (fortunatamente abbiamo telefonato), quindi siamo andati al cinese dove abbiamo già mangiato, stavolta abbiamo pensato di ordinare meno cose ma erano comunque troppe. Alla fine il riso cantonese avanzato (parecchio) l’abbiamo fatto preparare mettere in un contenitore e l’abbiamo portato ad un senzatetto che rimane sempre nell’angolo tra la 86th e la Lexington.

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Keith Haring e High Line

Questo pomeriggio dopo scuola ho mangiato, come quasi sempre, una fetta di pizza da 1$ e poi mi sono avviato a piedi verso Chelsea.
Per esser preciso sono andato vicino all’incrocio tra la 26th Street e la 10th Avenue dove si trova la galleria Pace Prints che ospita (ancora non per molto, visto che domani è l’ultimo giorno) una mostra con le opere di Keith Haring.
Se non fosse stato per il prezzo (dai 10 ai 50mila dollari) avrei preso volentieri un quadro da appendermi in casa.

Uscito dalla mostra ho deciso di fare un giro sulla High Line, un parco costruito sulla ferrovia sopraelevata ormai in disuso da un trentennio. Il parco, lungo poco più di un chilometro e mezzo, è stato aperto nel 2009 e prolungato a giugno di quest’anno (una terza parte dovrebbe venire aperta in futuro).

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