A weird day

Oggi è proprio stata una giornata particolare, già la data era tutto un programma 11/11/11, ho anche visto l’ora 11:11:11.
Sebbene oggi era soleggiato, la temperatura rispetto a ieri si è dimezzata, non ha mai superato i 10 °C.

Uscito da scuola c’era la Fifth Avenue bloccata per una parata (credo sia la quarta o quinta da quando sono a New York), questa volta per il Veteran Day, ma non mi sono soffermato a far fotografie perché volevo venire a pranzare al Kolping visto che stasera sarei uscito.

Il programma di oggi era semplice: andare a Brooklyn per uno slideshow fotografico presso la PowerHouse, la stessa libreria dove c’è stata la presentazione di Alex Webb, ed incontrarmi con Armando, un fotografo che seguiva il mio stesso workshop al ICP.

Ho deciso di andare via un po’ prima del previsto per prenderla con calma e fare magari qualche fotografia a Brooklyn. Arrivato sul posto si c’era un vento ancora più forte che a Manhattan, ero molto tentato dalla sciarpa ma l’ho lasciata nella borsa, però mi sono messo i guanti e ho iniziato a fare qualche fotografia e video al famoso ponte con dietro la skyline newyorkese, ma pure lì nei dintorni (anche al Jane’s Carousel del Brooklyn Bridge Park)

Dopo una bella sessione di scatti sono arrivato alla PowerHouse con largo anticipo, ma ho apprezzato visto che si stava bene, allora ho curiosato un po’ tra i vari libri trovandone alcuni interessanti (ma trattenendomi dal fare ulteriori acquisti cartacei). Di gente ad aspettare, anche quando ormai era l’orario della presentazione, ce n’era poca, Armando non si vedeva e ho preso posto, prendendo anche un bicchiere di vino rosso che veniva offerto.

Sul momento mi era venuto un dubbio, ma poi ci ho messo poco a realizzare che non c’era la presentazione delle fotografie, ma di qualcos’altro. Alla fine alla presentazione c’ero solo io, una ragazza ed un’altra che lavora alla PowerHouse. Mi è comunque andata bene, non si trattava niente di noioso -ormai ero lì e ho deciso di fermarmi, mi pareva poco carino andarmene via- visto che era la presentazione del primo libro di un vignettista, tale Mr. Fish.

Uscito da lì verso le 19:30 / 20 non avevo una meta precisa, ma non sapendo cosa fare ho deciso di rientrare verso casa. Ho quindi preso la linea F, per poi prendere la L e poi prendere la 6 (che è la linea che prendo tutti i giorni). Quand’ero alla fermata tra la L e la 6, a 14 St / 6 Av, ho notato parecchia polizia, anche in “tenuta pesante” e alcuni avevano anche i cani. Son sceso per prendere la metropolitana ma era in ritardo e nel frattempo diversi poliziotti (di cui uno della squadra anti terrorismo, con tanto di giubbotto, casco, occhiali e fucile automatico!) sono anche scesi dov’ero io. La cosa ha iniziato a insospettirmi (ritardo del treno + polizia).
Ad un certo punto è finalmente arrivato il treno, ma sono scesi tutti e hanno detto di non salire. Osservando un po le persone che stavano lì intorno ho notato un impiegato della MTA (la società che gestisce i trasporti pubblici di New York) che abbracciava una collega che stava piangendo. Ho provato a chiedere ad un ragazzo che era lì di fianco a me se avesse capito cos’è successo e mi ha detto che a quanto pare nella fermata prima un ragazzo si è buttato sotto il treno e quindi dovevano -diciamo- pulire il treno. Se così fosse non mi spiego l’anti-terrorismo, ma forse certe cose è meglio non capirle e non indagare oltre.

Aspettando il nuovo treno ho continuato a chiacchierare con questo ragazzo (originario della Georgia -la nazione caucasica, non lo stato degli USA- che ha studiato in Austria e che ora sta facendo un’internship a New York) e visto che non avevo niente da fare mi ha proposto di andare con lui ad una festa per l’apertura del carnevale germanico (!!), anzi per la precisione di Köln, dove si sarebbe trovato con vari amici. Non avendo impegni ho accettato volentieri.

Sta di fatto che, dopo aver scoperto che stavo pure aspettando il treno sbagliato (per Downtown, invece di Uptown – e mi chiedo come abbia fatto a confondermi visto che sono sei settimane che prendo la metropolitana giusta e non ho mai avuto dubbi già dal primo giorno…) mi son ritrovato al Loreley, un Biergarten vicino a Chinatown e Little Italy pieno di gente vestita da carnevale che cantavano tipiche canzoni da Oktoberfest e facevano il trenino, bevendo birra tedesca!

Sono Rimasto lì fino a circa le 22:30, poi sono rientrato sul serio verso casa, senza più strani intoppi. Ho finalmente fatto cena mangiando una fetta di margherita al Roma’s Pizza di fianco al Kolping ed ora eccomi qua.

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