I controsensi a New York si trovano ovunque. L’ascensore che mi porta a scuola fa i primi 55 piani in 39 secondi, questo di “casa” ci mette di più per farne 5. Tre settimane fa stavo mangiando un gelato a Central Park, stamattina sono uscito di casa e c’erano meno di 3°C, 10° in meno di ieri! Domani danno neve. Io intanto non ho ancora trovato le scarpe/scarponi che volevo. Ci si mette probabilmente di meno ad ordinarle via internet che non ricevere dal produttore (Merrel) una lista di negozi che hanno quel modello.

Controsensi a parte… oggi è stata una giornata positiva, anche se è iniziata “male” perché il mio deli dove prendo sempre la colazione era misteriosamente chiuso.

Oggi Didier, il fotografo con cui ho parlato l’altro ieri, mi ha mandato una mail per mettermi in contatto con un altro fotografo, suo amico, che lavora al ICP. Lo vedrò probabilmente a fine novembre per fargli vedere il mio lavoro.

A distanza di un’oretta mi ha scritto il docente/fotografo del workshop The art of the photo essay che sto seguendo al ICP dicendomi che la bozza di copertina (spedita ieri sera) ed il titolo che ho scelto per il mio progetto gli son piaciuti parecchio e che ora che ha più tempo vorrebbe parlare con me dopo lezione e magari incontrarci con più calma per discutere dei miei lavori. Non male, no?!

Ieri non ho scritto niente sul blog perché non ho fatto nulla di che, anche oggi in realtà non ho fatto niente di entusiasmante, sono rimasto a casa a lavorare sul progetto. Domani andrò in una gita organizzata dalla scuola, si va a visitare un villaggio Amish nella Lancaster County in Pennsylvania. Spero non venga a nevicare (troppo).

Oggi tra l’altro era il compleanno della Statua della Libertà. 125 anni. Li porta bene! Io però ancora non l’ho vista… ops!