Jump Rope Girls

Sto diventando latitante… o semplicemente pigro. In questi giorni non ho fatto nulla di particolare a dire il vero. Lunedì e martedì a scuola è andato tutto come solito, salvo che ho ricevuto i risultati dell’ultima simulazione del TOEFL e c’era il risultato anche del parlato, quindi il nuovo software pare funzionare anche su Mac! Calcolando che l’ho fatto di sera e completamente svogliato il risultato va più che bene: 111/120, di cui 29/30 nel parlato (sempre 30 per la lettura, sono sceso nel ascolto -forse per via del vicino che faceva karaoke- e nello scritto). Più che soddisfatto direi! Se sommo i punteggi massimi che ho ottenuto nelle quattro sezioni, ho un punteggio massimo assoluto di 119/120.

Lunedì sera dopo cena sono andato a fare un giro con Ivan a Times Square, dovevo fare qualche foto per il progetto del corso Wonderland ma in realtà ho trovato poche ispirazioni, anche entrando nel enorme Toys’R’us (negozio di giocattoli di diversi piani, con tanto di ruota panoramica all’interno, T-Rex di Jurassic Park, grattacieli in lego, …) e nel negozio M&M’s, dal quale siamo scappati dopo poco per l’odore nauseabondo!

Ieri sera invece sono andato con Armando e sua moglie al vernissage, o meglio alla presentazione, del progetto Rock the Casbah – Basements band in Tehran di Karen Mirzoyan al The Half King nel quartiere Chelsea.

Oggi a scuola abbiamo ricevuto pizza gratis perché da settimana scorsa se i docenti o comunque membri dello staff di Kaplan sentono parlare gli studenti in inglese nei corridoi, questi gli danno un ticket e la classe che a fine settimana ne ha raccolti di più vince, quindi oggi siamo stati interrotti da una responsabile del Kaplan che è entrata in classe portando due pizze!

Stasera invece sono andato alla Brooklyn Public Library per la presentazione del progetto “Jump Rope Girls” di Susan Hartman, la giornalista che teneva il corso The Art of the Photo Essay insieme al fotografo Vincent Cianni.
Susan ha iniziato il progetto, che consisteva nella profilazione di un gruppo di bambine nel quartiere di Brooklyn dove vivava anche lei,  23 anni fa con l’aiuto della fotografa Nancy Kaye. A distanza di due decenni Susan è tornata in contatto con quelle che erano le ragazzine del suo lavoro, ormai divenute donne, e ha deciso di riprendere il progetto con la collaborazione anche di altri fotografi (Peter van Agtmael, Rebecca Norris Webb, Christian Hansen) e due videografi (Carola Mamberto e Andre Lambertson) che hanno eseguito due brevi documentari. In sala erano presenti anche alcune di queste ex-bambine.

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